IL PRIMO PASSO DA FARE
Solo se una quota è di valore, vale la pena prenderla in considerazione e approfondire il match su cui scommettere. Altrimenti si perde il senso stesso del puntare su un metodo, il mio, che offre la possibilità di crescere in modo lungimirante.
Come si capisce se una quota è di valore o meno?
Il valore è dato dalla differenza tra la probabilità reale (calcolata dal giocatore) e quella nominale (indicata dal bookmaker di turno). Esempio: se calcolo che la probabilità che la Juventus vinca con il Milan sia del 55% e la piattaforma su cui scommetto paga una quota con una probabilità pari al 65% guadagno un 10% di probabilità.
E questo vale per più partite, sul lungo periodo.
Molti si chiedono se i bookmakers sanno sempre quello che fanno, l’unica cosa che conta per me è che sia io a sapere come calcolare la probabilità reale che un certo evento accada
Il senso del bookmaker
Il bookmaker è un professore di matematica? Molti lo credono, io ho un’opinione decisamente diversa.
Il bookmaker ha un obbiettivo: vendere. Quello che tu in quanto scommettitore devi capire è a quanto un allibratore è disposto a vendere l’evento su cui vuoi puntare? A seconda del prezzo che è disposto a pagare, il verificarsi di un evento è il termine di paragone su cui ragionare.
L’attività del bookmaker, come immagini, prevede dei bluff. Nello specifico l’allibratore può utilizzare delle quote come deterrente nei confronti dello scommettitore, andando di fatto a incidere sui comportamenti del mercato. Se un risultato è dato con una quota bassa lo scommettitore è poco incentivato a puntare.
A volte il bookmaker può essere visto come il giocatore di poker che bluffa, piangendo miseria e assaporando in contemporanea un buon guadagno.
La validità alla prova del nove
Una giocata con una percentuale migliore rispetto al rischio atteso: questa è la quota di valore. Ovviamente questo tipo di descrizione dice tutto e niente. Per rendere il concetto più chiaro, entra in gioco il calcolo della probabilità reale, lo stesso che metto in pratica ogni settimana con il mio metodo che diffondo sul mio gruppo Telegram.
Il vantaggio che deriva nel medio/lungo periodo è cruciale per comprendere se la quota vale la pena di essere giocata. Lì entra in gioco la capacità analitica che applico sempre, valutando fattori statistici e fattori sportivi in campo. Si tratta di un aspetto fondamentale che si acquisisce con il tempo, dopo ore e ore passate ad analizzare ogni aspetto.
Solo la pratica permette di fare effettivi passi avanti. Vale anche nel mio metodo, creato appositamente per chi vuole scommettere con profitto sul medio-lungo periodo.
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Facilitazioni
Esistono delle piattaforme che aiutano a comprendere se una quota è di valore o meno. Alcune di queste indicano addirittura che gap – in percentuale – c’è tra la valutazione del bookmaker e il valore reale.
Personalmente uso solo le mie capacità ma possono essere un buon modo per iniziare a comprendere come approcciarsi alla definizione di una quota di valore.
Conclusioni
La quota di valore è il primo spartiacque per approcciarsi o meno a una scommessa. Solo se quel valore è effettivo vale la pena di applicare la fase di analisi che ha bisogno di tempo ed energie mentali per valutare quale sia la direzione migliore da prendere.
Se hai ancora dubbi al riguardo, puoi seguire i miei consigli, iscrivendoti al mio canale Telegram.