LE BASI PER COMINCIARE
La maggior parte di chi scommette lo fa in maniera leggera, senza calcoli. Si tratta di un approccio che può andare benissimo per un po’ di svago passeggero, a patto che il giocatore eviti aspettative maggiori. Se è così, buona fortuna. Se, invece, ritieni di voler guadagnare con il betting sul medio-lungo periodo, è importante sapere un paio di cose prima di cominciare.
Queste due cose si chiamano Bankroll e Stake. Sono indicatori che considero fondamentali per applicare con profitto il mio metodo. Si tratta di avere sotto controllo il reale budget disponibile per le tue scommesse e la percentuale di questo da investire su ogni singolo evento.
Bankroll (o budget)
Cos’è il Bankroll e perché è così importante? Si tratta del budget che vuoi (e puoi) dedicare al mondo delle scommesse. Insomma: la somma che hai deciso di dedicare a queste attività, qualcuno direbbe di “investire”. È fondamentale saperlo gestire correttamente per rendere sostenibili le giocate. Ti consiglio, quindi, che una cifra che puoi permetterti di perdere.
Perché parlo di sconfitta se sono qui per farti vincere?
Per una questione di responsabilità, anche per evitare la dipendenza da gioco (ludopatia), è il caso di cautelarsi. Paradossalmente soprattutto in caso di grandi disponibilità. Andare con i piedi di piombo è un diktat che è sempre corretto, sia in caso di vincita che di perdita. È anche possibile partire con un budget più ampio senza spendere proprio denaro, sfruttando i bonus dei bookmakers.
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La gestione
Ogni tipster ha una sua visione sull’aggiornamento del budget. Nel mio metodo consiglio vivamente di effettuarlo su periodi medio-lunghi. Quindi almeno mensilmente, oppure ogni 3-6 mesi. In questo modo è più semplice evitare confusione, tarando l’aggiornamento sulle singole vittorie e sconfitte.
Evita di essere interventista, cercando di equilibrare immediatamente la tua economia di gioco. Se vinci 300 euro con una giocata evita di inserire subito quei soldi nel tuo bankroll. L’aggiornamento giornaliero rischia di essere controproducente perché muta la visione d’insieme.
La fretta è cattiva consigliera anche nel betting. Per gestire adeguatamente il bankroll è meglio andare con i piedi di piombo.
Lo stake
La percentuale del budget che si vuole investire su un determinato pronostico è lo Stake. In questo frangente il metodo utilizzato per le puntate è ancora più importante. Lo Stake è direttamente proporzionale all’affidabilità del pronostico. Per capire quanto valga effettivamente la pena puntare è importante fare una valutazione oggettiva e una soggettiva.
Con il mio metodo approfondisco questi aspetti, arrivando a consigliare di volta in volta che percentuale investire del proprio budget sul singolo evento. Questo concetto parifica tutti gli scommettitori, sia quelli con grande potenziale d’investimento che quelli che lo hanno più limitato. È un’indicazione preziosa, chiara e univoca.
Lo Stake si può calcolare anche in decimali. Il concetto è puntare solo quello che vale la pena puntare, dopo una valutazione oggettiva e soggettiva.
L’ancora nella tempesta
Bankroll e Stake sono come l’ancora nella tempesta: mantengono stabili. Avere dei punti fermi è importante, soprattutto in un settore complesso come quello del betting. Tutti vogliono vincere sempre. Per farlo con più continuità possibile, è necessario un metodo e nel mio il budget è importante. Importantissimo direi.
Averlo sempre sott’occhio permette di essere centrati, evitando di farsi ingolosire dalle singole vittorie e di cadere nel vizio.